Il Nipote

Il Nipote
Il suo Barsport

sabato 30 gennaio 2016

Diamoci sotto.

2 anni.....5 mesi....e qualche giorno.
Giorno più, giorno meno, questo è il tempo passato dall'ultima volta che son stato qui.
Qui, al mio Barsport, che esiste solo in questa mia testa matta, ma che mi sembra così dannatamente reale.
Un sogno interiore, una voglia che dovrei soddisfare?
Chissà.
So solo che quando vengo qui mi sento a casa, rilassato, sto bene.
Certo è che, proprio come in una bar normale, anche in questo pazzo bar la polvere si accumula.
2 anni non sono pochi e di cose ne sono successe.
Tante.
Anni di fermento, anni di cambiamenti, anni di novità ed anni di difficoltà.
Anni in cui cresci di più in tre mesi che non nei tre anni precedenti.
Anno in cui ti chiedi se era davvero così che li volevi vivere.
Anni in cui ti chiedi se è questo quello che vuoi o se stai solo seguendo uno schema già scritto.
Anni in cui le domande ti sembrano infinite e le risposte irraggiungibili.
E allora, che fare?
Semplice.
Passare di qui, alzare la serranda a metà (non tutta) giusto per poter entrare.
Guardarsi attorno, accendere solo la luce fioca di una candela (mi han staccato la corrente dopo due anni) e guardare il Barsport tutto impolverato.
Iniziamo con il togliere polvere e far tornare tutto all'antico splendore.
Poi si vedrà.
Quindi ora.....diamoci sotto!



Il Nipote

martedì 31 dicembre 2013

Ciao.

Ci siamo.
Oramai sta per finire.
Ancora poche ore e questo "duemilacredici" finirà.

Il passato, il banale "duemiladodici", anno dei miei primi "trenta" è stato intenso.
Ricordo di averlo definito io stesso così, su queste pagine, con poche e sciocche parole.

Duemiladodici....roba da riderci sopra ripensando a questo "tredici".

Mi vien quasi da preoccuparmi all'idea che il prossimo sia più intenso di questo.
Ma credo che la parabola sia già al suo apice, pronta a puntare verso il basso, verso un'asse "X" della tranquillità, della "retta via", che forse è il caso di iniziare a seguire.

Non per diventare banali.
Non per smettere di vivere.

Ma perché, arrivando da una famiglia contadina, se è vero che occorre farsi il mazzo prima, quando si semina, arriva poi anche il momento in cui si possono, si devono, cogliere i frutti del proprio raccolto.
Della propria fatica.
Delle giornate passate nei campi a spaccarsi la schiena.
Metaforicamente parlando, come spesso mi piace fare.

Ora quindi, signore e signori, è giunto il momento di sedersi attorno al tavolo.
Per un boccone assieme.
Per gustarsi un buon vino.
Per far due parole con i pochi amici fidati di sempre.
Oppure anche soli, con i propri ricordi indelebili.
Comunque sia, fermi un attimo, per poter dire che....
Per poter dire....che è finita.

E che, in comune con lo scorso anno, ora è il momento di ricominciare.

Addio duemilacredici.

E' stato bello viverti.
Ma ora si cambia.

Ciao.


5 settembre 2013
Continua a vivere.

Il Nipote

domenica 3 novembre 2013

Maledetta mi sono innamorato di te.

"Và li che roba, guarda questo, guarda quello....".

Eh si, diciamola tutta, almeno qui al Barsport, gli cercavo qualche difetto.
Guarda qui, guarda li, guarda questo e guarda pure quello.
Manno dai, và li che roba.
E quella cosa li?
No no dai, niente.

Ecco, è così che è cominciato tutto.
Vista si, ammaliato no.
Mica come quell'altra, che appena la vidi andai fuori di testa.
No, con lei no.
Che poi, oltre a stare a guardare "quelle robe li che vedi solo tu", c'era anche il fattore "come fai per".
Si perché insomma, c'era lei, l'altra.
Non so se mi spiego.

Mica puoi prendere su tutto come a scopa con l'asso di bastoni.

E poi dai, come fai, dove li trovi?
Mica entri e dici "mi dia quella".
Eh si, ciao, fosse così semplice saremmo tutti "sultani de Dubai".

Poi la vita che fà?
Ti spara in un loop tremendo, una giravolta da "chi-cazzo-se-lo-aspettava" per passare poi ad un "chi-cazzo-l'avrebbe-mai-detto".

Bon, detto - fatto.
Ti ritrovi li, con lei.

Eccoci e adesso?
Insomma và che roba.
No dai dico, ti sembra che tu possa andare in giro così?
Macché, tè sei fuori.
Lascia stare và là.

Cazz, vedi, dovevi dar retta alla ragione.
Incasinato ancora.
Pirla.

Ecco si, pirla.
Ti dai del pirla.
Con lei, per lei, contro di lei.

Ti dai del pirla perché lo sapevi, lo immaginavi, te lo dicevi e non ti sbagliavi.

Ecco cos'hai.
Una faccia così, uno sguardo lungo e perso nel vuoto.
A che pensi?
Niente.
Balle, stronzate.
L'hai capito.

Non puoi andare avanti così.

Tu.
Lei.
Voi.

No dico, ti dici, ma sei scemo?
Una cosa sola da fare.
La sai.
Lo sai.

E allora dai, fallo?
Eh già, ma come?
Come fai?

Dopo tre giorni così, spettacolo.
Sole e goduria.
Piacere e pace.

Tutto bello.
Tutto magico.

Ti dai del pirla perché lo sapevi, lo immaginavi, te lo dicevi e non ti sbagliavi.

Difficile.
Una fatica fottuta.

E pensare che all'inizio pensavi "và li che roba, guarda questo, guarda quello....".

Maledetta mi sono innamorato di te.


Il Nipote

Nota:
Ogni riferimento a fatti e persone realmente accaduti è GIUSTAMENTE VOLUTO.


mercoledì 23 ottobre 2013

Piccolo per sempre

La scorsa settimana, più qualche giorno, ho incontrato il mio passato.
Dopo diversi, molti, anni, ho pranzato con quello che, per diverso tempo, ho pensato potesse essere il mio futuro.
Un pranzo molto tranquillo, dai toni distesi.
Dai sorrisi sinceri, forse affievoliti dal tempo ma finalmente onesti e senza rancore.
Un pranzo del quale avevo bisogno.

Mi serviva come l'aria.

Dovevo avere delle risposte a domande mai espresse.
E le ho avute.
Finalmente.
Quelle che cercavo, che per anni ho sperato di trovare.

Quelle risposte che ti fanno venire via col volto sereno.

Col sorriso a metà, ovviamente, per essere l'incompiuto, ma anche perché, in fondo, è quello che vuoi.
Che volevo.

Che sono.

A distanza di giorni da quell'incontro, la gara di Philip Island.
Campionato mondiale di MotoGP.
Rossi, Valentino, finisce sul podio, terzo.
Il giorno dopo, sulla Gazzetta dello sport, spunta una foto di quel podio.
Due ragazzini, dei giorni moderni e lui.
Guardate il suo volto.
Anni di corse, anni di vittorie, anni bui.
Un terzo posto fortunato eppure, guardate che faccia.

Nel vedere quella foto, ripenso a quelle parole.
Trovate nella mail, scritta dal mio passato, qualche giorno dopo il pranzo.
Parole che recitavano, testualmente:

...Quando ti ho visto, l'altro giorno, ho capito tu pensi ancora alle tue fantastiche moto, a divertirti, e di avere una storia seria, mi sa' che non ne hai voglia [....]

Ed allora sorridi.
Resti li, seduto, al tavolo di un bar, con un cafè davanti e la musica nelle orecchie.

Che dire, è proprio vero, alcuni di noi non cresceranno mai.
Io?
Sono uno di loro.

Piccolo per sempre.


Rossi, terzo, è il più felice.



Piccoli per sempre.

Il Nipote


giovedì 31 gennaio 2013

Ricominciamo!

Intenso.
Ecco il primo e forse unico vero aggettivo per definire questo anno.
12 mesi.
52 settimane.
365 giorni.
Intenso, intensi.
Vivi, ricchi, inaspettati, mai scontati.
Nuovi.
Ma contati.
La situazione non poteva reggere.
Non doveva reggere.
E allora arriva lui, Mr. Destino.
Oggi, data palindroma totale.
31-1-13
Vedila come vuoi, lo dicono i numeri, si cambia.
L'anno passato sono felice di averlo vissuto.
Mi lascia dentro di tutto, tanto.
A tratti anche troppo.
Ma andava vissuto.
Dai trenta verso i trentuno con passione.
Viva e viscerale.
Ora si chiude un capito.
Lungo, molto.
Chi mi guarda si chiede se io non sia giù, a terra.
Knock out insomma.
No ragazzi, non è la fine.
Si chiude un capitolo, vero.
Ma si gira pagina.
Se ne apre un altro.

E allora....ragazzi diamoci sotto.
Ricominciamo!


Dedicato a coloro che han perso tutto..ma sono pronti a tornare più forti di prima.



Il Nipote